Intervista con Chester Capponi
Chester Capponi è figlio dell'internato Girolamo (George) Capponi, che fu internato per più di due anni dal governo candese a Petawawa. All'epoca Chester era adolescente. Ci descrive il giorno che il padre fu arrestato e poi messo in prigione nei terreni della CNE (L'Esposizione nazionale canadese), e ricorda l'esperienza di tentare di vistarlo senza, però, sottolineare il fatto di conoscerlo. Quando il padre fu trasferito a Petawawa qualche settimana dopo, per la familglia il modo principale di comunicare con lui era attraverso le lettere, le quali venivano esaminate e censurate. Ci espone il tentativo del padre, attraverso le lettere e durante le loro visite, di persuaderli che tutto andava bene. Ci fa notare che durante tutta questa esperienza traumatica il governo canadese non fornì loro nessuna spiegazione o ragione per l'internamento del padre, né se e quando sarebbe stato rilasciato. Ci racconta che quando tornò a casa, il padre si trovava in cattiva salute e morì da lì a sei anni. Malgrado le loro fatiche, la famiglia riuscì ad avere un redditto e di sopravvivere grazia ad una proprietà che davano in affitto. Ci descrive, una volta laureato in farmacia poco dopo la morte del padre, la strada percorsa per arrivare ad avere la propria farmacia con l'aiuto della madre e il suo successo in seguito. La madre sarebbe spirata qualche anno dopo a causa di un grave incidente automobilistico.