Il fascismo in Canada
Cosa significasse essere fascisti era diverso per diversi italocanadesi. Alcuni indossavano la camicia nera ed erano attivi nel locale gruppo fascista, il Fascio. Credevano nella filosofia politica e sostenevano gli interessi dello stato italiano sullo scacchiere mondiale. Altri rispondevano al cambiamento positivo che pensavano che Mussolini stesse portando all'Italia: stabilità politica ed economica, progetti infrastrutturali e aumento della produzione agricola. Tra i fedeli cattolici, Mussolini veniva anche lodato per i Patti Lateranensi.
Il regime fascista considerava tutti gli emigrati come cittadini italiani, che fossero o meno stati naturalizzati in altri paesi. Come conseguenza di questa politica, i consoli e viceconsoli d'Italia in Canada corteggiavano attivamente la comunità, promuovendo un'identità italiana basata sulla propaganda e sulla cultura fascista. Questo comprendeva l'acquisto o la costruzione di edifici chiamati Casa d’Italia e il sostegno, sia finanziario sia editoriale, alla stampa filofascista in Canada. I consoli e viceconsoli controllavano anche la Gioventù Italiana del Littorio Estero e il Dopolavoro.
Il fascismo non era limitato ai quartieri italiani. Negli anni Venti e Trenta esistevano organizzazioni fasciste tra i canadesi di etnia inglese, francese e tedesca. Il più noto dei capi fascisti dell'epoca fu Adrien Arcand di Montreal, del Partito di Unità Nazionale (National Unity Party, NUP). Anche Arcand e altri iscritti al NUP furono interbnati nel corso della seconda guerra mondiale.