Gli internati: le donne
Nel corso della seconda guerra mondiale furono internate 21 donne: 17 tedescocanadesi e 4 italocanadesi. Queste donne furono detenute presso il penitenziario femminile di Kingston, in Ontario, e tenute in un'ala separata nota come Quartieri d'internamento. Si pensava che la prigione fosse più comoda di un campo. Dato il basso numero di internate, la prigione era anche una soluzione meno costosa della costruzione di campo per sole donne.
Le donne potevano lavorare nella prigione. Venivano pagate per il lavoro svolto ma non si conosce l'importo. Almeno una delle italiane lavorò nelle cucine.
Le internate ricevevano anche lettere e pacchi dalle famiglie. I familiari potevano visitare la prigione, ma gli incontri erano limitati a 15 minuti e sorvegliati da una guardia. Se la visita si svolgeva in italiano, doveva essere presente un interprete a spese dell'internata.
Le donne potevano ascoltare la radio, sotto stretta supervisione, in una stanza comune vicino alle celle. Le attività ricreative comprendevano passatempi come la maglieria, la dama cinese e visite settimanali al cortile della prigione. La prigione disponeva anche di una biblioteca. A Natale, le donne ricevevano una piccola somma giornaliera per cibo extra e passatempi.
PROFILI
Maria Egilda Fontanella
La signora Fontanella viveva in Canada dal 1924 e fece domanda di naturalizzazione nel 1939. La domanda fu respinta perché era stata la segretaria del Fascio Femminile di Toronto. La signora Fontanella aveva 55 anni. Rimase internata cinque mesi.
Luisa Guagneli
La signora Guagneli giunse in Canada nel 1925 e si sposò nello stesso anno. Aveva 41 anni quando fu internata il 14 settembre del 1940. La signora Guagneli, casalinga, lavorava come volontaria alla scuola italiana ed era presidentessa della sezione femminile dell'Ordine dei Figli d'Italia di Niagara Falls. Queste sue attività le procurarono cinque mesi d'internamento.
Verna Lo Bosco
Verna Lo Bosco, di Welland, era nata in Canada nel 1911. Lavorava come contabile per una birreria del posto e insegnava italiano dopo il lavoro. Per il suo insegnamento, il regime fascista le pagò un viaggio in Italia nel 1938. Questo viaggio, e la copertura giornalistica che ricevette sulle pagine del giornale fascista Il Bollettino, furono usati dalla RCMP per giustificare l'internamento della signora Lo Bosco. Trascorse quasi dieci mesi al Penitenziario Femminile di Kingston.
Maria Pressello
Quando fu internata la signora Pressello era una vedova di 53 anni che viveva a Windsor. Delle quattro italiane internate, fu quella che passò più tempo al Penitenziario Femminile di Kingston: quasi 13 mesi. Non vi sono prove che fosse coinvolta in alcuna organizzazione fascista.
Detenute – 9
Fosca Giubilei
Giuseppina Di Ioia
Antonietta Mancuso
Rosa Spinelli
Carmela Frascarelli
Maria Spaziani
Filomena Riccio
Etelvina Frediani
Francesca Olivieri
Themes
Collezione
Letter from H. Stethem, to the Warden, November 7, 1940 - solo in inglese
Memo signed by the female Italian and German internees at Kingston Penitentiary - solo in inglese
Letter from R.M. Allan, to Assistant Director of Internment Operations, November 2, 1940 - solo in inglese