Perché emigrare?
Nel corso del Risorgimento, come è chiamato il processo di unificazione dell'Italia, capi repubblicani come Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi avevano fatto varie promesse a una popolazione in larga parte contadina per ottenerne l'appoggio. Mazzini e altri avevano promesso ridistribuzioni di terre, riduzioni delle tasse e una vita migliore per tutti gli italiani. Dopo l'Unità, però, la vita dell'italiano medio cambiò poco o per nulla. La terra era scarsa e il lavoro difficile da trovare.
La maggior parte degli italiani che emigrarono era formata da contadini tra i venti e i venticinque anni d'età. Per lo più partirono in cerca di lavoro per sostenere le famiglie rimaste a casa. Questi uomini mandavano una parte di quanto guadagnavano ai genitori o alle mogli in Italia. In molti casi, gli emigranti progettavano di fare abbastanza soldi da tornare in Italia e acquistare un pezzo di terra. Tuttavia, la realtà del lavoro all'estero (paghe basse, spese alte, lavori senza garanzie) rendeva il risparmio molto difficile.
Le donne solitamente emigravano in compagnia di altri familiari. Anche se non lavoravano fuori casa nelle stesse proporzioni dei maschi, anche le donne contribuivano al reddito familiare col loro lavoro.